Page 8 - Almanacco_ITA_2016
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input esterni ha anche generato uno sfruttamento sconsiderato di risorse quali acqua, suoli fertili ed energia da fonti non rinnovabili che ha messo in crisi l’intero sistema. Oggi siamo al dunque: se non cambiamo paradigma il nostro futuro è a rischio. Il cambiamento climatico è una realtà incontrovertibile e ufficialmente rico- nosciuta da tutta la comunità scientifica internazionale, l’utilizzo massiccio di ferti- lizzanti, pesticidi e antiparassitari sta impoverendo i suoli, le falde acquifere accu- mulano metalli pesanti diventando pericolose esse stesse e sempre più scarse, il patrimonio di biodiversità genetica della Terra si assottiglia pericolosamente.È questa una situazione che ha spinto una delle più grandi autorità morali e politi- che del nostro tempo, Papa Francesco, a esprimersi con forza su questi temi con un’enciclica che rappresenta uno dei documenti più dirompenti degli ultimi tempi. Il Pontefice non ha usato mezzi termini parlando di un’economia che uccide e che penalizza in ogni parte del mondo le comunità locali, le produzioni di piccola scala e i mercati di territorio. È evidente allora che occorre un deciso cambio di marcia e con esso nuovi modi di produrre, di distribuire, di commercializzare e di consumare il cibo, così come nuovi modi di convivere su un pianeta sempre più sotto la pressione di eventi drammatici come crisi ambientali, conflitti e migrazioni che ci obbligano a ripensare un futuro differente.Rispetto alle migrazioni, bisognerebbe imparare a calare nel quotidiano una pa- rola che ha assunto nel corso della storia significati diversi, e questa parola è “alleanza”. Senza alleanze non c’è aggregazione, non c’è comunità di intenti, non c’è prospettiva comune. Le nostre stesse esistenze dipendono da una fitta rete di legami. E tutto il mondo del cibo si regge su un sistema di patti quotidiani tra chi produce e chi trasforma i frutti della terra, tra chi offre le materie prime e chi le porta in tavola. Non sempre i patti vengono onorati, naturalmente: le multina- zionali che comprano il latte o il grano a un prezzo troppo basso per consentire ai produttori un’esistenza dignitosa vengono meno a ogni rapporto di reciprocità. Truffe e sofisticazioni alimentari tradiscono il legame di fiducia tra il produttore e il consumatore. Caporalato e sfruttamento della manodopera trasformano il libero scambio di prestazioni lavorative in schiavismo. Oggi si chiama Terra Madre la più grande alleanza tra agricoltori, pastori, pescatori, cuochi, comunità indigene, consumatori di ogni angolo di mondo. Alleanza tra uomo e uomo, dunque. Ma anche tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda.Per quanto piccole e apparentemente insignificanti, le testimonianze che seguo- no ci insegnano questo: ad allearci, a essere coesi e a lavorare insieme per un obiettivo comune, raccogliendo le migliori energie di cui disponiamo. Abbiamo un solo pianeta da abitare e condividiamo tutti un destino comune, per questo anche la risposta non può che essere comune. Possiamo solo guardarci in volto e unire gli sforzi, il futuro nostro e dei nostri figli si gioca oggi, nelle nostre case, nelle nostre città. Non possiamo, e non vogliamo, mangiarci la Terra.8 AlMAnACCo© ArCHivio Slow Food