Page 16 - Almanacco_ITA_2016
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16 AlMAnACCodella loro biodiversità. Per valorizzare la specificità e l’importanza delle oasi, Slow Food sta lavorando con la rete lo- cale per istituire il Presidio dei datteri di Aoufous a partire da un gruppo di pro- duttori locali che praticano con fierezza l’agroecologia tradizionale.Aoufous ha anche una storia importan- te. Odierno comune rurale della provin- cia di Errachidia, nella regione del Draa- Tafilalet, anticamente fu un laboratorio di produzione e di selezione dei datteri provenienti dalla Mesopotamia che arri- vavano con le carovane. Situato in pros- simità di un corso d’acqua e dell’antica città di Sijilmasa, principale centro di commercio prima della traversata del Sahara, Aoufous rappresentava il luogo ideale per mettere a coltura le varietà di datteri in arrivo coi viaggiatori.l’ImpollInazIonedelle palmeBoromdane Ahmed, agricoltore e pre- sidente dell’associazione locale degli utenti dei servizi idrici, possiede 150 palme da dattero ed è un fine conosci- tore dell’agroecologia dell’oasi e del suo delicato equilibrio. L’irrigazione avviene per inondazione, mediante un sistema di canalizzazione. L’acqua giunge dal ramo del fiume Ziz, e quando la portata è abbondante non ci sono restrizioni al suo utilizzo. Quando invece scarseggia e il ramo del fiume si asciuga, i proprie- tari delle terre si accordano per utilizza- re a turno l’acqua attinta dai pozzi con una pompa a gasolio. Quando si pro- sciugano anche le falde, “sacrificano” progressivamente le colture, una dopo l’altra, lasciando per ultime le parcelle coltivate a foraggio, necessario alla so- pravvivenza degli animali.Ahmed è anche un esperto di impol- linazione. «Dio manda il vento per partecipare all’impollinazione, ma bisogna contribuire alla sua opera». All’impollinazione manuale si ricorre per aumentare la produzione, dato che le palme impollinate unicamente dal vento danno meno frutti, e di qualità inferiore. Le palme maschio sono rare perché non produttive, e questo rende l’impollinazione ancor più importante. Diversamente dai palmeti “moderni”, in monocoltura, dove l’impollinazione avviene meccanicamente, nei palmeti tradizionali l’agroecologia a strati per- mette solo l’impollinazione manuale. Oggi questa preziosa tecnica rischia di sparire e sono solo gli anziani agri- coltori a praticarla, mentre i giovani la considerano un’attività degradante.© ArCHivio Slow Food


































































































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