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56progrAmmA | progrAmmeJe suis le peuplei Am the peopledi|by Anna Roussillonfrancia, 2014, 111’Mentre il popolo egiziano in protesta affolla piazza Tahrir, gli abitanti di un vil- laggio delle campagne meridionali seguono la rivoluzione sugli schermi dei loro televisori. Il film segue il rovesciamento di Mubarak e la caduta di Morsi dal punto di vista di Farraj: un contadino. Nella quotidianità delle campagne il cambiamento arriva in ritardo.lunedì 30 novembre, istituto francese, ore 18:00While the Egyptian people protest, crowding in Tahrir Square, the inhabitants of a village in the southern countryside follow the revolution from the screens of their TV sets. The film follows the overthrow of Mubarak and the fall of Morsi from the point of view of Farraj, a peasant. In the daily life of rural areas change is slower. monday, november 30th, istituto francese, 6:00 pmlA vierge, les Coptes et moithe virgin, the Copts AnD medi|by Namir Abdel Messeehfrancia, Qatar, egitto, 2012, 85’Namir è un regista francese di origine egiziana. Un giorno, in Egitto, guarda insieme alla madre un video sull’apparizione della Vergine Maria. La madre, come milioni di altri copti, vede la Vergine sullo schermo mentre Namir non vede proprio niente. Scettico, Namir ritorna in Egitto per fare un film su queste bizzarre apparizioni. Domenica 29 novembre, istituto francese, ore 18:30Namir is a French filmmaker of Egyptian origin. One day he watches a videotape of the Virgin Mary’s apparition in Egypt with his mother who, like millions of other Copts, sees the Virgin on the screen while he sees nothing. Skeptical, Namir travels back to Egypt to make a film about the bizarre occurrence of these apparitions. sunday, november 29th, istituto francese, 6:30 pml’esCAlestop-overdi|by Kaveh Bakhtiarifrancia, svizzera, 2013, 100’In un angusto appartamento di Atene, Amir e i suoi compagni attendono i docu- menti falsi che spalancheranno loro le porte dell’Europa. La condivisione di giochi e disperazioni, i contrasti e gli affetti, non sono solo dettagli di vita quotidiana ma note necessarie, uniche, nell’attesa sfiancante di un futuro ignoto, forse feroce. La Grecia, terra di confine e d’incertezza che dilata il senso di precarietà, non è in grado di arrestare i sogni e le aspettative di chi è costretto a farvi ‘scalo’. Domenica 29 novembre, istituto francese, ore 16:30